A Trastevere, uno sguardo sulla Roma passata e futura
Il Museo di Roma in Trastevere in Piazza Sant’Egidio, collocato all’interno di un edificio storico che dal XVII secolo fino a dopo l’unità d’Italia fu convento delle Carmelitane scalze, ospita in questi giorni eventi di grande pregio. Quello di cui si è più letto rientra nel calendario degli appuntamenti di “Musei in Comune”. Dal 21 Aprile al 3 Maggio 2009 “Roma: luogo della Memoria, luogo della Visione” presenta opere d’arte contemporanea di giovani artisti italiani e internazionali che hanno partecipato al primo Workshop-symposium della Rome International Springacademy che dal 6 al 19 aprile 2009 coinvolge gli studenti d’arte in mostre e conferenze in diverse sedi cittadine. Le opere esposte al Museo di Roma in Trastevere riepilogano i differenti approcci con cui questi giovani artisti hanno interpretato simboli, miti e figure della “città eterna”.
Dipinti, disegni, sculture, foto e videoinstallazioni sono state create appositamente per l’occasione ed ispirate alle molteplici suggestioni storico-artistiche della nostra città. Ma al piano superiore del museo, il nostro sguardo è caduto sull’apprezzabilissima mostra di acquerelli di Ettore Roesler Franz, allestita già dal 16 Dicembre 2008 ed ancora in esposizione fino al 3 Maggio 2009. Un’occasione unica per ammirare 106 dei 119 acquerelli della serie “Roma Pittoresca. Memorie di un’era che passa” meglio conosciuta come “Roma sparita”. Le opere furono realizzate nell’arco di venti anni – dal 1876 al 1896 circa – e rappresenta l’unica testimonianza della città prima dei grandi cambiamenti urbanistici e architettonici decisi subito dopo il 1870 per adeguarla al ruolo di capitale d’Italia. Gli acquerelli, che occupano tutto il primo piano del Museo, sono stati suddivisi in cinque aree tematiche: Soglie, Religiosità, Ghetto, Tevere e Mestieri.
Nella prima Sala, denominata Soglie, sono esposte 10 opere che raffigurano archi, portoni di edifici, portali di chiese o di luoghi di culto. Nella seconda Sala della Religiosità sono esposte 17 che rappresentano alcune tra le più belle chiese di Roma. La prima Galleria, invece, ospita 18 acquerelli che raffigurano il Ghetto e i dintorni ovvero l’antico quartiere ebraico della città. Nella seconda Galleria sono esposte 33 opere che raffigurano il fiume Tevere ancora privo di argini, in un itinerario che ne segue il corso da nord a sud ovvero dalle Rive dei Prati di Castello fino al Porto di Ripa Grande. Infine, nella terza Galleria sono esposti 28 acquerelli che rappresentano mestieri o attività di pertinenza femminile o maschile come le filatrici, le rammendatrici, le lavandaie o il carrettiere, il maniscalco, il selciaiolo. Inoltre, in questa sezione sono rappresentate le varie tipologie di trasporto dei pesi, sulla testa o sulle spalle se si tratta di uomini o donne o animale con i vari tipi di carro. Numerosi sono anche i particolari dell’arredo urbano, come le targhe stradali, i manifesti elettorali, le insegne delle botteghe e delle osterie.
In questo percorso visivo vario ed affascinante, colpiscono in particolare opere realizzate con una straordinaria precisione, il tratto fino e la pennellata nitida che contraddistinguono l’autore: la tomba di Cajo Sulpicio Platorino, l’ingresso di Palazzo Mattei a via della Longaretta, via del Campanile in Borgo, via Fiumara nel ghetto, i venditori del pesce al portico d’Ottavia, i magnifici riflessi sull’acqua del Tevere in una veduta dell’isola Tiberina, incantano ed ingannano, somigliando per un istante a fotografie.
Cenni storici sul Museo di Roma in Trastevere
Il primo nucleo del monastero fu fondato nel 1601 presso la chiesina di S. Lorenzo in Ianiculo, poi restaurata e dedicata a S. Egidio, per ospitare l’ordine religioso delle Carmelitane Scalze. Su richiesta di Vittoria Colonna, nel 1628, papa Urbano VIII concesse alle monache anche la chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano, proprietà dell’Università dei Calzolari, attigua a quella di S. Egidio. Quest’ultima venne demolita ed incorporata nel monastero. La chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano fu restaurata nel 1630 e, due anni dopo, intitolata dal Papa alla Madonna del Carmelo e a Sant’Egidio. L’edificio divenne proprietà del Comune di Roma nel 1875 e dal 1918 fu sede del sanatorio antimalarico per l’infanzia “Ettore Marchiafava”, medico illustre e senatore del Regno, esperto di malaria.
Tra il 1969 e il 1973 l’edificio fu restaurato dagli architetti Attilio Spaccarelli e Fabrizio Bruno, per adattarlo ad ospitare il Museo del Folklore e dei Poeti Romaneschi, presentando materiali relativi alle tradizioni popolari romane provenienti dal Museo di Roma, allora come ora in Palazzo Braschi. Il Museo del Folklore e dei Poeti Romaneschi aprì al pubblico i primi di febbraio del 1979. Il Museo è stato recentemente ristrutturato per consentire un uso funzionalmente più rispondente alle attuali esigenze museografiche – tra le quali lo svolgimento di mostre, spettacoli e convegni – e ha riaperto al pubblico nel 2000 con la nuova denominazione Museo di Roma in Trastevere.
Orario: da martedì a domenica ore 10.00 – 20.00 – chiuso lunedì Inaugurazione 19 aprile ore 18.00
Biglietto d’ingresso intero € 3,00 ridotto € 1,30 ingresso gratuito sotto i 18 e sopra i 65 anni
Laura Mancini