Amicizia e famiglia in “Fellowship” di Lizz Wright

Lizz Wright torna con un lavoro diverso dai precedenti ma per certi versi strettamente legato ad essi. A seguito di un periodo in cui è tornata vicino alla sua famiglia, la cantante ha voluto interpretare il genere con cui si è formata nei cori gospel e grazie al quale ha sviluppato la curiosità per il jazz. Nel nuovo album “Fellowship”, come alle origini della sua carriera, la Wright canta “ciò di cui la gente ha bisogno” (come ha affermato).

Alla realizzazione del Cd hanno contribuito fidati compagni di lavoro della cantante: Angelique Kidjo, Me’Shell N’Degeocello a cui si deve la title-track, Bernice Johnson Reagon e Kenny Banks al piano sono i “fellows” a cui si riferisce il titolo, per arrivare ad una celebrazione dell’amicizia umana in generale.
Oltre alle cover di canti gospel tradizionali come Sweeping Through the City o God Specializes – modernizzato da interessanti soluzioni ritmiche – troviamo l’inno I Remember, I Believe composto dalla Wright e sono arrangiati in stile gospel anche Presence of the Lord di Eric Clapton e In From the Storm di Jimi Hendrix mentre si cambia sonorità coi due brevi canti africani All The Seeds e Oya dedicato alla dea degli Yoruba in Nigeria: Lizz Wright vuole coniugare, così, il ritorno alle origini con il desiderio di trasmettere il senso di sacralità attraverso brani di altri generi interpretati in modo originale ed il tentativo dell’artista di arrivare alla gente riesce grazie ad una versione “semplificata” del gospel.
Il blues è molto presente: in un moderno arrangiamento di batteria, basso, chitarra elettrica e organo hammond, sostiene il brano Fellowship mentre la melodia cantata con voce grave è modulata su poche note; in quello ricco di I’ve Got To Use My Imagination, a cui le percussioni conferiscono un ritmo tribale, la chitarra acustica aggiunge venature folk mentre l’hammond ci proietta in chiesa. Ed è blues, ancora, la lenta interpretazione di Amazing Grace.
Gospel Medley amalgama sugli stessi accordi e su un ritmo allegro sostenuto dal piano e dal battito di mani I’ve Got A Feeling, Power Lord e Glory Glory. Rallentando si passa a Up Above My Head e Hold On Just A Little While Longer per un sound più drammatico.
Laura Mancini
(Jazz Colours, anno 2010)

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