Matt Bellino: una voce autentica tra ironia e inquietudine

Con il suo romanzo “Racconti di un povero diavolo”, Matt Bellino sarà presente per il firmacopie presso lo stand SBS Edizioni, al padiglione 1, postazione E36, durante il Salone Internazionale del Libro di Torino 2025. Un’opera che mescola ironia, cinismo e umanità, attirando lettori di diverse età e sensibilità.

Tutti gli aggiornamenti sul calendario dei firmacopie organizzati dalla casa editrice durante il Salone sono disponibili sul sito promozione.sbsedizioni.it e sulla pagina Facebook di SBS Edizioni. Di seguito potete leggere l’intervista all’autore, in esclusiva per la redazione di Moozart.

Il tuo romanzo ha un titolo provocatorio. Chi è il “povero diavolo” di cui racconti?

«Il Povero Diavolo è il protagonista occulto della storia. È un demone che si muove tra gli umani, si fa chiamare Bernardo e ha le sembianze innocue di un viaggiatore. Grazie alle sue abilità riesce a interagire con gli uomini, influenzando le loro azioni per un proprio tornaconto. È, nelle mie intenzioni, la personificazione della tentazione, dell’istinto egoistico che ogni tanto affiora in ognuno di noi».

Ironia e malinconia si alternano in molti passaggi. Come hai trovato il giusto equilibrio tra leggerezza e profondità?

«Questa storia nasce dall’idea di esplorare l’importanza delle scelte che compiamo nella vita, e il peso che queste hanno sulle nostre esperienze. Penso che la malinconia sia parte importante di un processo di crescita: la consapevolezza di un tempo che passa, di momenti che, se persi, non possono tornare. Allo stesso tempo, ritengo fondamentale, per sopravvivere, mantenere una certa leggerezza quando si pensa al passato. Spesso, le conseguenze di ciò che scegliamo diventano evidenti solo dopo aver preso una decisione, e questo mi è sempre sembrato un ossimoro: ironico e nostalgico allo stesso tempo».

Quali riscontri hai ricevuto dai lettori dopo l’uscita del libro?

«Parlando con amici e lettori sconosciuti che si sono avvicinati alla mia storia, sono rimasto sorpreso da come a molti sia risultata piacevole, appassionante e anche commovente. Discutendone con i miei lettori, spesso ho notato come dalle mie parole diverse persone abbiano tratto diverse emozioni, come se, nel contenitore che è “Racconti di un Povero Diavolo”, ognuno di loro fosse riuscito a trovare qualche spunto personale, un’esperienza condivisa, qualche emozione che, alla fine, ha arricchito anche me».

Come vivi questa tua prima partecipazione da autore al Salone del Libro?

«Sono impaziente di iniziare questa avventura. Ritengo che questa manifestazione rappresenti il culmine della proposta letteraria nel panorama italiano, e parteciparvi come autore mi rende orgoglioso. Ancora di più, dopo Roma e Sanremo, sono grato a Sheyla Bobba e SBS edizioni per avermi dato fiducia e per accompagnarmi in quello che, un anno fa, per me era solo un sogno».

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