RAJ TRIO – PARCO DELLA MUSICA RECORDS

Sono musicisti seri, quelli che formano il Raj Trio, titolo anche dell’album pubblicato a Febbraio 2010. Il nome del combo (che ben poco ha in comune con l’indiano The Raj Trio) ha origine dalle iniziali dei cognomi dei tre protagonisti, che vantano esperienze in formazioni di vario genere e anche in ambito teatrale e cinematografico, accomunati nel loro percorso dal desiderio di dare corpo con la musica a immagini e storie, sperimentando il suono nelle sue più vaste potenzialità espressive.

E seppure le intenzioni dell’ensemble sono serie, da tutto l’album sembra emergere un desiderio di non prendersi mai troppo sul serio, assemblando umori, rumori, musica d’atmosfera, jazz e tanto altro all’insegna della spontaneità e dell’improvvisazione, in 12 composizioni originali dal carattere inafferrabile, dotate ciascuna di una propria identità, spesso in contrasto l’una con l’altra.

Apre il disco Intro Gio’s Walk il cui ritmo sembra rappresentare la camminata di qualcuno dall’andatura zoppicante e goffa e che con poca melodia e suoni “secchi”, simili a versi, ci porta all’apertura elettronica di Gio’s Walk, caratterizzata dal soffio opaco del sax che risuona su una base di riff rapidi della chitarra elettrica. Nella scherzosa Clap, chitarra e sax si fanno l’un l’altro il verso ed il trio sembra giocare con gli strumenti ad imitare scricchiolii, passi, gocce che cadono. Lenta e romantica, invece, la melodia amplificata dall’elettronica, accennata da Antonio Jasevoli e sviluppata da Marcello Allulli in Maramau mentre tutt’altra atmosfera, ancora, evoca l’elettro-pop dell’Intro Raj fino a condurci al brano Raj che riporta in primo piano il lento assolo libero di Allulli accompagnato da Michele Rabbia che spazzola soffice sui piatti; grazie alla ripetizione continua di sequenze simili si crea un effetto ipnotico di dilatazione del tempo.
Tra l’accelerazione data dall’inquietante “giungla sonora” di Zoo Blast, la breve cantilena in chiave moderna Katowitz e il tutt’altro che festoso Banchetto di Nozze, arriviamo all’atmosfera nebulosa e alla suspense di Mosquito’s Kiss, aperta in stile rock progressive dalla chitarra elettrica distorta di Jasevoli.
La raccolta si chiude con le dissonanze della ronzante Fan in contrapposizione alla dolce Far che vede protagonista Jasevoli  alla chitarra acustica.

Antonio Jasevoli (chitarre, elettronica), Marcello Allulli (sax tenore), Michele Rabbia (batteria, percussioni, laptop)

Laura Mancini
(Jazz Colours – Novembre 2010)

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